A tutte le persone che ci sostengonoUndici anni fa, l’incidente nucleare di Fukushima ha privato in un istante molte persone del loro luogo natale, della loro quotidianità e della loro serenità. Ha provocato ferite, fratture e preoccupazioni per la salute tali, da augurarci solamente che incidenti del genere non accadano mai più.
Per quanto la decontaminazione delle aree colpite dal disastro vada avanti, è impossibile smaltire del tutto le radiazioni. Una volta che l’incidente è avvenuto, è impossibile cancellare l’ansia dell’esposizione radioattiva. È impossibile eliminare l’angoscia dai genitori che vogliono proteggere le proprie bambine e i propri bambini dal nemico invisibile.
Tutto il mondo in questo momento segue con impotenza la terribile guerra che sta avvenendo in Ucraina. E quando l’esercito russo ha attaccato una centrale nucleare, molti avranno ricordato Fukushima e Chernobyl, proprio a poche settimane dalla notizia che l’Unione Europea ha incluso l’energia nucleare all’interno della tassonomia verde delle energie pulite.
Non è forse arrivato il momento di riesaminare ciò che è successo a Fukushima 11 anni fa?
Perché il futuro di Fukushima è il nostro futuro. Perché noi, quel giorno di 11 anni fa, non lo dimenticheremo mai.